Per avere successo con l’attività di blogging, l’ottimizzazione della struttura è un elemento indispensabile per coinvolgere i lettori e per guidarli nella navigazione del tuo sito. In mancanza di una struttura, l’utente potrebbe abbandonare il sito dopo aver letto un solo articolo, quando ne potrebbe leggere molti di più.
WordPress, il potente CMS più usato al mondo,ci permette di organizzare i nostri articoli in maniera efficiente, sia in maniera gerarchica (attraverso le categorie) sia in maniera trasversale (attraverso i tag).
Quando formo i miei clienti all’utilizzo del loro sito, la differenza tra categorie e tag è una delle cose che apprendono con più difficoltà, viste le notevoli similitudini tra le due tassonomie (le tassonomie sono un metodo per raggruppare i vari contenuti per argomento, ambito o, comunque, qualcosa che li accomuna). Per questo ho deciso di scrivere questo articolo e di realizzare un video.
Le categorie di WordPress
Le categorie di WordPress servono per organizzare i tuoi articoli del blog in maniera generica (per esempio per argomento).
Quando scrivi un articolo, infatti, è obbligatorio selezionare una categoria alla quale esso appartiene. Se non selezionassi nessuna categoria, WordPress inserirebbe l’articolo in una categoria, che si crea automaticamente durante l’installazione, chiamata Non categorizzato (o Uncategorized). Questa è la categoria di default e non può essere eliminata, o almeno non si può se non viene definita un’altra categoria di default.
Esempio pratico. Ipotizziamo di aver creato un blog di informazione generalista. Le categorie potrebbero essere:
- Cronaca
- Sport
- Cultura
- Editoriali
- Cucina
Le categorie, inoltre, sono gerarchiche: significa che possiamo creare diversi livelli genitore/figli. La nostra struttura potrebbe essere così:
- Cronaca (categoria madre)
- Politica (sottocategoria)
- Politica Nazionale (sotto-sottocategoria)
- Politica Locale
- Cronaca nera
- Politica (sottocategoria)
- Sport
- Calcio
- Serie A
- Serie B
- Calcio dilettantistico
- Tennis
- Basket
- Golf
- Volley
- Calcio
- Cultura
- Teatro
- Cinema
- Letteratura
- Nuove uscite
- Ti consiglio di leggere
- Editoriali
- Cucina
- Ricette
- Dieta mediterranea
Come vedi, la struttura può essere anche parecchio articolata. Il mio suggerimento è di non usare più di tre livelli (anche se possono essere infiniti), per non confondere gli utenti che si ritroverebbero a dover spulciare centinaia di categorie.
In questo modo, chi accede al tuo sito potrà decidere l’argomento principale di interesse e visualizzare solo gli articoli che trattano quello specifico argomento.
I tag di WordPress
I tag di WordPress (tag in italiano si traduce con etichetta) sono un’altra tassonomia che permette di raggruppare i tuoi contenuti al di la dell’argomento trattato, ma anche in base a qualcosa che li accomuna in maniera trasversale.
Al contrario delle categorie, i tag non hanno gerarchia ed ognuno è indipendente l’uno dall’altro.
Si tratta di parole chiave che possiamo utilizzare per richiamare un determinato tipo di articolo. Ipotizziamo di voler mostrare tutti gli articoli che abbiano al loro interno un video, al di la della categoria in cui si trovano. Quindi, l’intento, è quello di raggruppare in un’unica pagina tutti gli articoli appartenenti a qualsiasi categoria (quindi che tratta qualsiasi argomento) che però, al suo interno, contiene un video.
In questi articoli potremmo applicare un tag chiamato “video”, dall’apposita area predisposta in WordPress (vedi immagine) e richiamarli tutti insieme attraverso un link del genere https://www.tuosito.it/?tag=video. Potremmo, per esempio, creare una voce nel menù che “punti” a questo link e mostrare tutti gli articoli contenenti dei video.
Attenzione: su alcuni blog vedo che utilizzano i tag come parole chiave per l’indicizzazione sui motori di ricerca. È assolutamente sbagliato e inutile. Quello che voglio dirti è che i tag sono solo ed esclusivamente ad uso interno, significa che sono utili solo per chi naviga il tuo sito. Utilizzare tag inutili, non solo appesantisce il database (con correlati rallentamenti del sito), ma non crea nessun ordine e nessuna struttura, il che è controproducente.
Categorie e Tag su Woocommerce
Se vendi online e usi Woocommerce, le categorie e i tag sono ancora più indispensabili.
Ipotizziamo che tu abbia un catalogo di 1000 prodotti, di cui solo su 100 offri la spedizione gratuita e appartengono a categorie merceologiche diverse. Ipotizziamo che questi 100 prodotti siano così suddivisi:
- N. 10 prodotti nella categoria INFORMATICA
- N. 30 prodotti nella categoria TELEFONIA
- N. 30 prodotti nella categoria STRUMENTI MUSICALI
- N. 30 prodotti nella categoria ARREDAMENTO PER UFFICIO
Ipotizziamo che vuoi mostrare tutti i tuoi prodotti con Spedizione Gratuita ai tuoi potenziali clienti. Non dovrai mai creare una categoria merceologica “Spedizione Gratuita”, ma dovrai inserire il tag “Spedizione Gratuita” solo sui 100 prodotti che hanno questa caratteristica.
E così possiamo fare per i prodotti in offerta, per i prodotti di una marca specifica (anche se, per dovere di cronaca, devo dirti che Woocommerce offre altri tipi di tassonomie più efficaci per il discorso brand) o per qualsiasi altra caratteristica che accomuna più prodotti, seppur appartenenti a categorie differenti.
Conclusioni
Risulta chiaro come le differenze, seppur sottili, siano sostanziali. Ricapitolando:
- Le categorie sono gerarchiche
- Le categorie vanno usate per raggruppare gli articoli per “Argomento”
- Assegnare una categoria all’articolo è obbligatorio
- I tag sono indipendenti (non gerachici)
- I tag vanno utilizzati per raggruppare trasversalmente gli articoli anche se non appartenenti alla stessa categoria
- Assegnare un tag all’articolo è opzionale.
Spero di esserti stato di aiuto e, se qualcosa non ti è chiara, LASCIA UN COMMENTO e sarò lieto di risponderti.