Come spesso mi trovo a dire ai miei clienti è che la grafica, ormai, è dappertutto, ci avvolge, ci riempie gli occhi e ci comunica costantemente qualcosa: dai segnali stradali, alle insegne dei negozi; dai libri, alle icone del nostro smartphone. Esistono, addirittura, dei simboli ritenuti universali, per esempio: chi non riconoscerebbe il tasto Play o il tasto Rec?
La grafica si afferma sempre di più come linguaggio di comunicazione internazionale, capace di mettere d’accordo tutti quanti. Esistono delle regole nella creazione delle grafiche che permettono di comunicare in modo inequivocabile un messaggio al proprio target, per questo esistiamo noi grafici: non è tanto saper usare Photoshop o InDesign, quanto saper con esattezza cosa funziona e cosa no, a seconda di quello che è il tuo obiettivo.
Ma come deve essere una grafica per essere “bella”? Scopriamolo insieme.
Regola 1: i caratteri (fonts)
Non devono essere mai più di tre, meglio se sono due. Meglio ancora se diversi da quelli usati per la realizzazione del logotype. Usarne di più crea disordine, incomprensione, spiazza l’utente e lo disorienta, distogliendo l’attenzione dalle gerarchie e dagli schemi logici di comunicazione. Lo scopo della grafica, infatti, è quello di raggruppare le informazioni, in modo intelligente, chiaro e comprensibile.
Regola 2: i colori
Utilizzare sfondi troppo accesi, o non utilizzare dei buoni contrasti tra esso e il testo, rende illeggibile quello che ci troviamo di fronte. Inoltre esistono una svariata gamma di colori, di sfumature, di cromature, che possono essere utilizzate per comunicare una sensazione, un’emozione, spingere una persona a compiere un’azione o a non compierla. Ci sono libri interi che trattano l’argomento e altrettanti libri che catalogano tutti i colori esistenti e stampabili sui vari tipi di supporti, in modo da renderli inequivocabili.
Regola 3: gli spazi
Riempire troppo un’immagine da pubblicare su Facebook, inserire troppo testo o troppe immagini non è sinonimo di qualità. Anzi, è tutto l’opposto.
Ogni elemento ha bisogno di “aria” per essere recepito e per dargli la giusta importanza. Lasciare gli spazi giusti è roba complicata. Inoltre, ricordiamoci che la pubblicità è un processo lento, bisogna dare poche informazioni per volta, in maniera costante.
Regola 4: immagini incorniciate e al vivo
È importantissimo sapere quando un’immagine va inserita “al vivo” (ovvero ricoprendo l’intera area e uscendo fuori dai margini di sicurezza di stampa) e quando incorniciarla. L’uso parsimonioso e ricercato delle immagini può rendere unica qualsiasi elaborazione grafica.
Regola 5: Scegliere font coerenti
Se utilizziamo dei font Serif (ovvero con tutti gli abbellimenti classici) insieme a font Sans-Serif (ovvero lineari, tipo quelli utilizzati su questo blog), corriamo davvero il rischio di creare un birignao di stili che nulla ha a che vedere con la nostra attività. Inoltre, se facciamo una grafica per uno studio tecnico, meglio non utilizzare caratteri giocosi e stilizzati. Così se siamo un’associazione per bambini non dovremmo usare font esageratamente austeri. Ogni font ha una storia ed un motivo per cui è stato creato, vanno studiati e poi utilizzati coerentemente.
Regola 6: Effetto rilievo e ombreggiature
Nel 99% dei casi rischiamo di fare l’effetto del turista con i pantaloncini, le calze che arrivano alle ginocchia… e le infradito. Una cosa inguardabile che farà subito cambiare strada ai potenziali clienti. Ogni tanto qualche ombreggiatura può starci, ma con gusto e con molta parsimonia.
Regola 7: Semplice è meglio
Ricordiamoci che la migliore comunicazione è quella frontale, diretta, immediata. La ricerca di soluzioni forzatamente “creative” (che poi di creativo non hanno nulla) spesso non è la migliore via da intraprendere.
La ricerca dell’essenzialità e della precisione è una via, sicuramente, più intelligente. Non sempre si riesce nell’intento di realizzare dei capolavori di comunicazione:la cosa veramente importante è che ciò che è scritto sia leggibile e comprensibile, ordinato e comunicativo.
La praticità è la cosa essenziale: se non può essere bello, che almeno sia chiaro.
Regola 8: Imparare ad usare griglie e gabbie strutturali
Come dicevamo, ogni elaborato grafico si basa sull’organizzazione e sull’ordine dei contenuti, per cui è fondamentale utilizzare griglie di impaginazione e delle gabbie che guidino chi sta leggendo verso la giusta comprensione.
Conoscerle, talvolta, è utile anche per poter uscire fuori dagli schemi, creare qualcosa d’effetto e farlo con stile e innovazione. Alcune regole possono essere infrante, se si conoscono perfettamente.
Regola 9: Imparare dai migliori
Sarebbe a dir poco arrogante pensare di essere i più bravi del pianeta.
Esistono migliaia o milioni di grafici bravissimi, eccellenti comunicatori, esperti di software. Gente che viene pagata fior di migliaia di euro per realizzare un logo, gente che cura il marketing e la pubblicità di aziende multinazionali.
Prendere spunto da loro, capirne la filosofia, imparare ciò che fanno e comportarci di conseguenza, è un buon metodo per garantire una grafica bella e funzionale. Attenzione, però: ispirarsi non è copiare!